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Baudelaire, Artaud, Bataille, Céline, Michaux e Beckett sono autori che tutti, in un modo o nell'altro, si sono scontrati con il rischio del silenzio, della impossibilità di comunicare, e che ne sono venuti fuori producendo alcune delle opere più significative dei tempi moderni. Come nel caso emblematico di Antonin Artaud che, subito dopo la guerra, ci ha trasmesso l'impossibilità cui è stato condannato il poeta, e i suoi sforzi di testimoniare: ridotto a corpo recluso, il poeta è diventato la vittima sacrificale che invia segnali della propria agonia, con una identificazione del manicomio con il forno crematorio dei campi di sterminio, per cui il nuovo teatro della crudeltà esprime le torture del secolo.